A te Shonik
È difficile stare senza di te. È difficile non ricordarti da piccolo, quando nella mia vita è entrata una macchia di colore bianco e nero.
All’inizio chiamavo: Shonik e tu ti giravi stupito. Mi ricordo la tua espressione dubbiosa: Ma che vuole questo qui?
Poi un giorno ho detto: Sho Sho e tu scodinzolando sei arrivato. Se c’ero io, c’eri tu. Abbiamo iniziato insieme a lavorare, a far capire a tutti che tra l’uomo e il cane ci può essere un rapporto di fiducia, di intesa, di amore.
Oggi non ci sei più. Ma io ti penso ogni istante. Ti chiamo ogni mattina. Quando sto guidando sono convinto che tu sei dietro di me. Arrivo al campo e mi muovo automaticamente come se accanto a me ci fossi tu.
Vedo mia figlia e penso che quando lei è nata tu eri con me e sono convinto che hai capito la mia gioia e la mia emozione nel vederla. Sei stato il suo primo compagno di giochi.
Tutto quello che ho costruito, forse ad alcuni può sembrare poco, ma per me è molto, l’ho costruito con te.
Le tue immagini in televisione continuano ad apparire e io mi dico: vedi, Shonik non è morto.
E forse è vero perchè io ti vedo, ti sento abbaiare, ti vedo felice. Allora penso che tu non morirai mai perchè sei sempre con me e con le persone che ti hanno accarezzato.